venerdì 24 marzo 2006

Costruire e riprodurre lo stigma

Stasera, tra le news che ultimamente scorrono senza sosta sui servizi del Tg2 c'erano un paio di cose che meritano una minima riflessione. Una è che l'esigenza di sinteticità che affligge i media sta rapidamente culminando nella più totale idiozia, nel senso etimologico di particolarità tanto autocentrata da trasformarsi in menomazione intellettuale. Si aggiunga a questo la totale disattenzione per il senso che connota quasi tutte le componenti della società dell'informazione e si ottiene una chicca come questa:

D'Amato: Confindustria gestione Montezemolo pensa solo interessi

Il suo ex-presidente - per manifesta incapacità - accusa il più grande gruppo d'interesse italiano di essere il più grande gruppo d'interesse italiano e ciò fa notizia senza che alcuno si sbellichi o licenzi l'altro idiota che ha scritto queste parole. Trovo che, riprendendo quanto detto nel post precedente, simili manifestazioni di insufficienza mentale e professionale possano perfino contribuire a minare l'autorevolezza magica del malefico elettrodomestico. Non credo di poterla definire altro che tale, quest'autorevolezza che sa di accidia cognitiva, visto che pare impermeabile ad ogni smentita, compreso il fatto che giornalisti incapaci di chieder conto a chiunque delle corbellerie che sta in quel momento rigurgitando scendano in sciopero per la difesa dell'autonomia della categoria, mitica - questa autonomia - in Italia più o meno come l'araba Fenice o l'Idra di Lerna Detto questo, però, mi interessava di più riflettere sul sottile veleno nascosto in un'altra notizia flash:

Scomparso console canadese. Le sue carte di credito trovate a un extracomunitario

Qui la questione è meno evidente, si radica nel senso comune nella sua veste più oscura di pregiudizio, rivelandosi più insidiosa della circostanza per cui,
negli ultimi tempi, di ogni malfattore non ancora preso si riferisce che parla con accenti internazionalmente assortiti, ma mai dialettalmente connotati, salvo poi scoprirsi - all'arresto - che si tratta dei famosi inquilini normali dell'appartamento accanto o comunque di ceffi di provata italianità. Dov'è il problema di questa benedetta headline, direte voi a questo punto? Nella semplice circostanza che anche il console canadese è un extracomunitario. Solo che - guarda un po' - al giornalista non viene di etichettarlo così, forse perché per lui extracomunitario non significa "non appartenente alla UE" come molto, molto più di mezzo mondo (USA compresi...), bensì pezzente di colore troppo scuro o parlante lingua barbara. O non si è mai posto il problema. D'altra parte lui con le parole mica ci lavora...
Questo è il problema dei toni impliciti, che veicolano significati a volte del tutto involontari o facilmente ed efficacemente strumentalizzabili e ottengono risultati di grande effetto e grande danno, con leggerezza. L'atrofia della mente è la grande malattia del XXI secolo.

giovedì 23 marzo 2006

The 4400, ovvero USA e rapporti primari

The 4400Di norma ci si mette a guardare la tv senza farci troppo caso  Il malefico apparecchio, tra l'altro, è dotato di un'assertività magica per la quale tendiamo a dar per buono quello che ne esce perlomeno fino a prova contraria e in molti casi ben oltre ogni ragionevolezza. Il senso critico si appanna e va a finire che non si notano buchi di trama, contraddizioni o particolari stridenti che ci parlano di multicultura e profonde differenze in seno al nostro occidente. The 4400 rientra a dire il vero nell'ultima categoria, in quanto testo denso di spunti sui rapporti umani in terra d'America (USA). Trama da maniaci: 4400 disgraziati vengono rapiti da alieni (o almeno sembra la circostanza più probabile) nell'arco di sessant'anni e poi rispediti sulla Terra tutti insieme ai giorni nostri. Facile immaginare che il loro ritorno crei qualche problema a livello di rapporti primari, nelle reti di cui facevano parte e anche negli stessi malcapitati, che tra l'altro non sono invecchiati di un giorno e hanno a che fare con parenti e amici morti o decrepiti. Ma questo non sarebbe nulla! Il focus della questione è sul tipo di problemi e sulle dinamiche che innescano. Allora: al di là di una generica accusa di essere freak, mostri (raccomando la splendida canzone dei Marillion dallo stesso nome, testo qui) che possiamo ricollegare senza grosso stress all'angoscia del diverso, abbiamo un generoso assortimento di casi umani che - e questo è l'aspetto più inquietante - non vengono concepiti come particolarmente centrati sull'aspetto relazionale, ma presentati come una "normale" esplorazione delle reazioni del cittadino medio verso i suoi cari scomparsi senza alcuna colpa per circostanze inspiegabili. Una mogliettina torna a casa dopo 13 anni: lasciava un marito e una figlia di 6 mesi. Quando viene dimessa dalla quarantena cui tutti e 4400 sono stati sottoposti, non trova un'anima ad attenderla e, una volta arrivata a casa, scopre che il marito si è risposato e non ha mai detto alla figlia che l'attuale madre non è la madre naturale. Dopo 13 anni potremmo dire che è comprensibile, ma non ti sprechi neanche ad andare a dirglielo di persona, pur se avvisato dalle autorità? E la prima cosa che fai è appiopparle un'ordinanza restrittiva che le impedisca di avvicinarsi a te e alla figlia?Laughing Mannequins - Alvarez Bravo Un ragazzo torna dopo soli 3 anni, quando è stato preso suo cugino che era con lui è entrato in coma e c'è rimasto. Lo zio, investigatore protagonista della serie, come lo vede lo accusa praticamente di essere il responsabile della disgrazia del figlio e gliene chiede conto, pur sapendo che tutti  e 4400 non ricordano un beneamato accidenti.  Sembra convinto che il nipote abbia spento suo figlio per poi andarsi  a fare una gita intergalattica Il fratello del giovane, dopo i primi momenti di gioia, comincia a condividere l'atteggiamento imbarazzato-stolido-vigliacco di tutti i suoi coetanei e poi, dopo aver assistito a una strana manifestazione di potere da parte del parente ritornato, gliene chiede ripetutamente conto a brutto muso per poi dileggiarlo apertamente. La richiesta di spiegazioni è il centro delle dinamiche di relazione, lo choc dell'incomprensibile si traduce in stigma per gli involontari portatori e non c'è alcun tessuto di affettività che faccia premio sullo stress razionale, alcun legame che spinga a fare muro in suo nome, come ci aspetteremmo - nel bene o nel male - in un contesto simile al nostro. Carne e sangue non parlano a nessuno degli sventurati o ai loro congiunti. Sì, perché non è che gli sventurati siano molto meglio. Il giovane di cui qui sopra, una volta scoperto che il cugino è in coma un po' anche a causa sua, ci mette quasi un mese per andarlo a trovare in ospedale e, quando lo fa, si sospetta che sia solo per testare una teoria su un suo nuovo, inspiegabile potere. Già, non sono solo freaks nell'immaginazione collettiva, lo sono diventati anche di fatto, in una versione nuova e interessante del tema di X-Men