giovedì 23 agosto 2007

Solidarietà a Roberto Saviano

Abbandono per una volta la mission di questo blog per quello che mi sembra un atto dovuto. Ho già segnalato la mia stima per gli scritti di Roberto Saviano, sapendo che il genere di coraggio civile che sta mostrando avrebbe avuto gravi ripercussioni. Delle quali era con tutta evidenza ben conscio se, qualche tempo dopo la comparsa di Gomorra, scriveva di Anna Politkovskaja che sembra che nel mondo attuale solo la morte metta al riparo lo scrittore da ingiurie e calunnie... Leggo oggi che, prevedibilmente, la camorra ha emesso una fatwa - incredibile come ci si abitui all'uso di parole fino a pochi anni fa ignote e tutt'ora spesso incomprensibili, incredibile come roghi e censure tornino brutalmente alla ribalta - nei suoi confronti e sa aspettare. Leggo di vicini che lo vogliono allontanare dal condominio perché infastiditi dall'andirivieni della scorta. Di altri che vogliono allontanare persino i suoi parenti. E non posso non vergognarmi di questa ipocrisia dilagante - la stessa che addita i boss come radice del problema della cocaina senza chiedersi nulla sull'aumento esponenziale del consumo, come se qualcuno obbligasse i passanti a sniffare sotto pena di morte - e reagire, con i mezzi terribilmente inadeguati che il Web mi mette a disposizione. Siccome condivido la passione e la fede di Saviano nelle parole, invito chiunque passi di qui a leggere, se non il libro, almeno gli articoli che pubblica periodicamente sull'Espresso e dei quali può trovare l'elenco aggiornato seguendo questo link. Con la speranza che possa continuare a farlo a lungo.